Fausto Leali, il lato passionale e le storie d’amore del cantante dalla voce soul

Biografia di Fausto Leali

Biografia di Fausto Leali: voce graffiante e successi musicali

Fausto Leali, conosciuto come il “negro bianco” per le sue caratteristiche vocali uniche, è uno dei cantautori più amati della musica leggera italiana. Nato a Nuvolento, in provincia di Brescia, nel 1944, il cantante ha attraversato una lunga e felice carriera nel panorama musicale nazionale, compiendo 80 anni nel 2024.

Passione per la musica fin dall’infanzia

Fin da giovane, Fausto Leali ha dimostrato una grande passione per la musica. Dopo esperienze in orchestra e un interesse per il jazz, il cantante si è fatto conoscere nel 1961 con il nome d’arte di Fausto Denis. Tuttavia, la sua vera consacrazione avviene nel 1966 con il successo di “A chi”, versione italiana di “Hurt” di Roy Hamilton.

Successi e collaborazioni

Oltre a “A chi”, Fausto Leali ha regalato al pubblico italiano altri successi memorabili come “Deborah” (1968), “Io amo” (1987), “Mi manchi” (1988) e “Ti lascerò” in collaborazione con Anna Oxa, vincendo anche il Festival di Sanremo del 1989.

I matrimoni di Fausto Leali e il rapporto con i figli

Fausto Leali ha vissuto due matrimoni finiti, il primo con Milena Cantù, da cui ha avuto due figlie, Deborah e Samantha. Il secondo matrimonio, nella seconda metà degli anni Ottanta, è stato con Claudia Cocomello, da cui ha avuto altri due figli.

La terza e felice unione

Nel 2014, Fausto Leali ha trovato la sua terza moglie, Germana Schena, con cui ha stabilito una solida relazione. La coppia vive a Lesmo, in provincia di Monza e Brianza, insieme al figlio di Germana, Andrea. La loro storia d’amore è stata caratterizzata da una reciproca passione per la musica e il mondo dello spettacolo.

Voci sulla presunta malattia

Nel corso degli anni, sono circolate voci riguardanti presunte malattie di Fausto Leali, in particolare il morbo di Parkinson. Tuttavia, tali notizie si sono rivelate false. Le uniche questioni di salute riguardano interventi chirurgici passati, come la rimozione di un’ernia nel 2017 e un intervento alla cataratta nel 2019.

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