Un’inattesa lotta per la vita

“Sua figlia non sopravvivrà al parto”. Parole durissime e dolorose: Luisa Ferraris era al sesto mese di gravidanza quando i medici le hanno comunicato che sua figlia sarebbe morta. Un controllo di routine aveva evidenziato, infatti, delle anomalie nel feto, poi confermate da una risonanza magnetica. La creatura che portava in grembo presentava una rarissima malformazione cerebrale, incompatibile con la vita.

Il miracolo di Sofia

Lei non ha avuto scelta: è andata avanti. Nessuno le aveva mai parlato di altre opzioni, racconta a TAG24.

La storia di Sofia raccontata da mamma Luisa

Sofia, che ha una tetraparesi spastica, è venuta alla luce nel 2009, in anticipo di pochi giorni rispetto alla data presunta del parto. Mamma Luisa era stata avvertita: avrebbe dovuto dire addio alla sua piccola dopo pochi istanti.

La forza di Sofia e Luisa nel quotidiano

“Sofia è nata con una microcefalia, cioè una circonferenza cranica inferiore alla media, e una lissencefalia, una condizione in cui il cervello non presenta le circonvoluzioni nella norma. La risonanza magnetica aveva già evidenziato questa terribile malformazione a causa della quale non avrebbe respirato né avuto il riflesso della suzione. Non avrebbe potuto fare nulla” racconta Luisa Ferraris.

Il cammino senza diagnosi di Sofia

Sofia non ha una diagnosi. Nessuno ha ancora saputo spiegare cosa o perché sia nata con queste malformazioni cerebrali.

La missione di sensibilizzazione di Luisa

Quali sono le difficoltà maggiori riscontrate nella gestione di una figlia con grave disabilità? “Sicuramente la burocrazia. Paradossalmente anche quando si chiedono ausili che ci spettano per legge” racconta mamma Luisa.

Il progetto ‘Sofia8Ruote’

Sofia ha stravolto la vita di Luisa anche sotto un altro aspetto. Lei, che non è una sarta né una modellista e non sapeva neanche attaccare un bottone, ha imparato a cucire proprio per rispondere alle necessità di sua figlia.