Il ruolo della mistificazione nella violenza di genere

In occasione dei miei interventi divulgativi per la prevenzione ed il contrasto della violenza contro le donne, una frase di Miguel de Cervantes mi è tornata prepotentemente alla mente, “Combattiamo contro tre grandi giganti, mio caro Sancho: l’ingiustizia, la paura e l’ignoranza”. Ce n’è anche un quarto, ho pensato, pericolosissimo, che è la mistificazione.

Questa alterazione della verità, che si avvale di narrazioni astute quanto false, è sempre più legata al tentativo di restaurare, mantenere o promuovere stereotipi di genere che inchiodano la donna in una posizione di sudditanza all’uomo e costituiscono il fondamento della violenza di genere.

Modernità o perpetuazione di vecchi stereotipi?

La parola chiave che apre come un mantra maledetto le porte ad una serie di iniquità, che sconfinano sovente nell’abuso, è “modernità”.

Pensiamo al fenomeno ormai pervasivo della sessualizzazione delle bambine. Già dalla tenera età, vengono vestite da piccole adulte ed indotte ad assumere atteggiamenti impropri.

Le conseguenze della reificazione e il falso mito dell’emancipazione

Anche i maschi vengono adultizzati seguendo concezioni stereotipiche sui ruoli di genere, il che, coniugato all’esposizione sempre più precoce alla pornografia e a contenuti pubblicitari che sessualizzano la donna dall’infanzia, li conduce ad una considerazione del genere femminile fortemente permeata da scorie di pensiero retrivo di matrice patriarcale.

Le donne, in molti casi, compiono un percorso dalla sessualizzazione infantile all’oggettivazione ed auto-oggettivazione in età adolescenziale ed adulta, spacciato per emancipazione.

Tutto ciò, proposto sul social dei minori come nuova forma di imprenditoria femminile.

La prevenzione ed il contrasto alla violenza di genere oggi, sempre di più, richiede di riconoscere e disvelare tali mistificazioni per cui si propongono stili educativi ed attività, collegati a vecchi stereotipi che hanno reso schiave le donne da sempre, come innovazioni della modernità.

Dr.ssa Alexia Di Filippo, psicologa e psicoterapeuta