Timothée Chalamet favorito agli Oscar per il film su Bob Dylan? Il giudizio dei critici non lascia dubbi

La svolta di Timothée Chalamet: da divo ad attore

A Hollywood esiste un confine piuttosto marcato tra essere un divo e fare l’attore, e il passaggio tra l’uno e l’altro non è così scontato. Gli attori, acclamati per le loro doti e i ruoli interpretati, col tempo possono diventare divi mentre il percorso inverso è solitamente più complicato. Per Timothée Chalamet, divo per antonomasia del 21° secolo, sembra, però, essere arrivato il momento di compiere questa svolta, grazie all’interpretazione di Bob Dylan nel biopic “A complete unknown” che potrebbe portarlo addirittura a conquistare il suo primo Oscar.

Il successo di Chalamet come Bob Dylan

Le prime reazioni alla sua performance da parte dei critici statunitensi sono, infatti, entusiaste. I commenti elogiano la mimesi raggiunta da Chalamet, capace di restituire fin nei più minimi dettagli il carattere e le sfumature del ‘menestrello di Duluth’. Oltre alle qualità artistiche sul palco, altra nota di merito evidenziata da molti.

La pressione di interpretare un’icona

Tutto questo senza contare la pressione nel portare sullo schermo un personaggio tanto iconico, che Chalamet, a nemmeno trent’anni (li compirà nel 2025), sembra esser stato in grado di reggere senza troppa fatica. La certificazione di un talento, oltre che di un volto da copertina.

Timothée Chalamet da Oscar nei panni di Bob Dylan

“Incredibile” e “indimenticabile” o anche “eccellente” e “superiore”. Sono solo alcuni degli aggettivi utilizzati dai giornalisti di settore statunitensi per commentare la prova di Timothée Chalamet in “A complete unknown”, il biopic dedicato a Bob Dylan diretto da James Mangold.

Timothée Chalamet nel trailer di “A complete unknown”.

Se fossimo a teatro, saremmo dunque di fronte a una vera e propria standing ovation che conferma quanto era già emerso dopo le immagini del primo trailer della pellicola. La testa tra le spalle mentre cammina, la bocca distorta in un’espressione a metà tra nervosismo e sarcasmo, la caratteristica voce nasale che canta note immortali: sono alcuni dei tratti più evidenti di un’immedesimazione che, a giudicare dai commenti, è destinata a segnare una svolta nella carriera del giovane attore.

Le reazioni dei critici

A colpire Clayton Davies di Variety è, soprattutto, la “determinazione spontanea ma concentrata” con cui Chalamet si avvicina a un ruolo tanto complesso.

Timothée Chalamet slides into Bob Dylan with an effortless yet focused determination in A COMPLETE UNKNOWN. Fearless in some hypnotic moments. For me, it’s Monica Barbaro and Elle Fanning that anchor the story of an illusive, mysterious man that remains in that sphere. James… pic.twitter.com/dqUpbFIyFS

La sua collega Jazz Tangcay chiarisce ancora meglio il concetto, definendo “superiore” la prova di Chalamet, all’interno di una pellicola descritta come “un’impresa tecnica” da parte di Mangold e dei suoi collaboratori.

Wow, #ACompleteUnknown. Timothée Chalamet’s performance in this is superior. James Mangold and his entire team pull off a technical feat from sound, editing, costume, cinematography to production design, down to the subtleties of makeup and hair. Loved it. pic.twitter.com/7APq4rU1XN

Timothée Chalamet e i suoi possibili avversari ai prossimi Oscar

Chalamet sembra, dunque, avere la grande opportunità di portare a casa quell’Oscar che non riuscì a conquistare nel 2018, quando fu candidato per “Chiamami col tuo nome” di Luca Guadagnino.

All’epoca, l’attore era ancora una giovane promessa di Hollywood, candidato dall’Academy per fargli fare le ossa in una competizione dove i competitor di quell’anno avevano, obiettivamente, un peso maggiore trattandosi di attori del calibro di Gary Oldman, Daniel Day Lewis e Denzel Washington.

Da allora, però, ne è passata di acqua sotto i ponti. L’attore statunitense con cittadinanza francese non è più il giovane di belle speranze costretto addirittura a subire il body shaming di Hollywood per il suo fisico troppo magro. In questi anni, Chalamet ha conquistato uno status divistico di prima grandezza riuscendo, inoltre, ad alternare ruoli in blockbuster come “Dune” e “Wonka” a film di autori prestigiosi come Wes Anderson e Luca Guadagnino.

Una carriera alla quale manca ora solamente il riconoscimento definitivo da parte dell’Academy e la prossima edizione, la 97ma che si terrà il 2 marzo 2025, potrebbe davvero essere quella giusta.

Gli avversari ‘di spessore’ non mancano, con personalità del rango di Ralph Fiennes e Adrien Brody, entrambi sicuri candidati rispettivamente per il thriller ecclesiastico “Conclave”, e per il dramma sull’Olocausto “The Brutalist”, per finire con Colman Domingo, che otterrebbe la sua seconda nomination consecutiva grazie al dramma carcerario con attori non professionisti “Sing Sing”.

Oscar e biopic, un binomio vincente

Non si deve dimenticare, poi, come l’Academy abbia da sempre un debole per le vite dei grandi personaggi della Storia portati sul grande schermo. Una tendenza forse più vera in passato ma che, negli ultimi anni, ha trovato nuove conferme.

È sicuramente più raro oggi che i biopic riescano a dominare intere edizioni degli Oscar come avvenuto in passato, tuttavia le performance degli attori che accettano la sfida di confrontarsi con persone realmente esistite, continuano a esercitare un notevole fascino tra i giurati.

Tutte prove attoriali di altissimo livello come sembra proprio essere quella offerta da Timothée Chalamet in “A complete unknown”.

Conclusioni

  • Svolta nella carriera di Timothée Chalamet: l’attore, diventato un divo di prima grandezza nel 21° secolo, sembra aver raggiunto una nuova fase della sua carriera con la sua interpretazione di Bob Dylan nel biopic “A Complete Unknown”, ricevendo elogi entusiastici dai critici per la sua mimesi con il personaggio;
  • Possibile candidatura agli Oscar: Chalamet, già candidato nel 2018 per “Chiamami col tuo nome”, ha ormai raggiunto uno status di grande star e potrebbe finalmente ottenere il riconoscimento dell’Academy. Nonostante la concorrenza di attori di calibro come Ralph Fiennes e Adrien Brody, l’assenza di un ‘super favorito’ potrebbe favorire la sua vittoria;
  • Il fascino dei biopic agli Oscar: l’Academy ha sempre avuto una certa inclinazione per i biopic, e le performance degli attori che interpretano grandi figure storiche continuano a essere molto apprezzate. Chalamet, con il suo ruolo di Bob Dylan, potrebbe inserirsi in questa tradizione di attori premiati per la loro abilità nel rappresentare personaggi iconici.
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