Ergastolo con tre mesi di isolamento diurno: la sentenza

La Corte d’Assise di Milano ha inflitto l’ergastolo con tre mesi di isolamento diurno ad Alessandro Impagnatiello, reo confesso dell’omicidio della compagna Giulia Tramontano avvenuto il 27 maggio 2023 a Senago. La sentenza è stata emessa in una giornata simbolica per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Soddisfazione dei familiari della vittima

I familiari della vittima si sono dichiarati soddisfatti della sentenza, aspettandosi giustizia. Dopo la lettura del verdetto, sono scoppiati in lacrime e si sono abbracciati, con il pubblico che ha applauditato brevemente.

Le parole di Chiara Tramontano sui social

“Dove c’è giustizia, c’è futuro. Dove c’è giustizia, c’è speranza per le nuove generazioni, affinché possano vivere in un Paese in cui non si ha paura di essere donne. Giulia sarà con noi in quell’aula, insieme a voi, a tutte le anime gentili strappate a questo mondo. Saremo lì, e spero che ci saranno tutte le donne che ancora sognano un futuro senza paura”,

Alessandro Impagnatiello condannato all’ergastolo: la sentenza

Impagnatiello è stato condannato all’ergastolo per omicidio volontario pluriaggravato, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza consensuale. Durante l’udienza, la pm Alessia Menegazzo lo ha definito “narcisista, psicopatico, manipolatore”.

La pm e l’avvocato Giovanni Cacciapuoti hanno chiesto il massimo della pena con 18 mesi di isolamento diurno, mentre la difesa ha proposto attenuanti generiche. La sentenza è stata emessa con tre mesi di isolamento diurno, escludendo l’aggravante dei futili motivi.

La reazione dei familiari della vittima

Impagnatiello dovrà anche risarcire i familiari della vittima.

“Quando la giustizia degli uomini prevale ci si sente più sollevati, ma per loro non è una vittoria. Loro sono stati sconfitti quando Giulia ha smesso di vivere per la bieca e malvagia responsabilità di quello che doveva essere il suo compagno e il padre di suo figlio”,

La ricostruzione dell’omicidio di Giulia Tramontano in aula

In base alle testimonianze, Impagnatiello ha ucciso la compagna Giulia, con cui era incinta, dopo che lei aveva deciso di lasciarlo. Ha tentato di occultare il corpo e depistare le indagini, ma è stato scoperto dagli inquirenti.

Secondo gli esperti, Impagnatiello era capace di intendere e di volere.

Una sintesi in tre punti dell’odierna udienza

  • La condanna: Impagnatiello è stato condannato all’ergastolo con tre mesi di isolamento diurno per l’omicidio di Giulia Tramontano, con l’accusa di omicidio aggravato, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza.
  • Ricostruzione del crimine: Impagnatiello ha ucciso Giulia dopo che lei aveva scoperto la sua doppia vita. Ha tentato di depistare le indagini ma è stato scoperto dai carabinieri.
  • Reazioni: La famiglia di Giulia ha accolto la sentenza come atto di giustizia, nonostante la consapevolezza che nulla potrà riportare indietro la perdita subita. La condanna è arrivata nella Giornata contro la violenza sulle donne, sottolineando l’importanza di combattere gli abusi di genere.