Regali politici e regali personali: il caso di Giorgia Meloni
Senza elencare qui i regali politici che, in maniera abbondante, riceve da una opposizione troppo frastagliata e divisa su dossier cardini per essere una credibile alternativa di governo, quanti regali, di quelli che si spacchettano, ha ricevuto dal 22 ottobre 2022, giorno in cui è diventata premier, Giorgia Meloni?
Se l’è chiesto, maliziosamente, il deputato di Italia Viva Francesco Bonifazi. Tanto da presentare sul tema una interrogazione ad hoc.
I regali di Meloni: in Parlamento spunta l’interrogazione
E insomma: c’è chi dice che l’interrogazione presentata da Bonifazi per sapere per filo e per segno tutti i regali ricevuti da Giorgia Meloni da quando è premier sia una reazione a un emendamento che sarebbe stato ispirato da Alfredo Mantovano, il potentissimo sottosegretario alla presidenza del Consiglio, che ha fatto inserire tra gli emendamenti alla legge di Bilancio uno anti-Renzi: vieterebbe per i parlamentari italiani di ricevere compensi all’estero.
Regali stravaganti (e un consiglio per gli acquisti)
I politici o coloro i quali, più in generale, hanno a che fare col potere, sono abituati a tutto. A giugno scorso, tanto per dirne una, prima ancora di regalare 10 mila suoi militari per l’inferno ucraino, Kim Jong Un, il dittatore della Corea del Nord, ha regalato a Putin due cani di razza Pungsan.
Vai a indovinare, quindi, il regalo che veramente può essere gradito ai mammasantissima. E vai poi a saperne che uso ne fanno se Angela Merkel, l’ex cancelliera tedesca, in una intervista concessa ieri al Corriere della Sera, ha ricordato che ha paura dei cani. E proprio Putin, una volta, per intimidirla, l’accolse col suo labrador nero.
Ultimi regali fatti a Giorgia Meloni dai sindacati
Di sicuro, le candele sarebbero più apprezzate dei due ultimi presenti che l’inquilina di Palazzo Chigi ha ricevuto dai sindacati che la contrastano, Cgil e Uil, in vista dello sciopero generale.
Maurizio Landini le ha regalato “L’uomo in rivolta” di Camus e Pierpaolo Bombardieri una calcolatrice, ricordando la gaffe del 31 ottobre scorso quando, a Porta a Porta da Vespa, voleva dimostrare quanto il governo investe sulla sanità. E invece, come analizzato su YouTube dall’esperto di comunicazione Patrick Facciolo, col suo cellulare, la combinò grossa
La speranza di Bonifazi
Ma ora, Francesco Bonifazi, il deputato di Italia Viva che ha presentato l’interrogazione sui regali della Meloni, che ne spera da questa interrogazione? Di vendicare il leader del suo partito, Matteo Renzi, sic et simpliciter, o di scovare chissà quale scheletro nell’armadio di Giorgia Meloni?
L’arma, come sempre in politica, è a doppio taglio. Tanto più che già una volta, a febbraio 2017, due mesi dopo la sconfitta al referendum che gli costò le dimissioni da premier, il Fatto Quotidiano volle infierire su Renzi ricordando che doveva restituire un bel pò di regali ricevuti nelle vesti di presidente del Consiglio. La lista, tra l’altro, comprendeva
“Una bicicletta Shimano trasportata in Italia dai giapponesi su ordine del premier Shinzo Abe e provata da Renzi su strada in Versilia. Un Rolex dei sauditi, accompagnato da una cassetta di legno trascinata dagli inservienti del palazzo di re Salman, una cassetta che adesso scopriamo conteneva una scultura. E ancora: orologi, dipinti, tappeti raccattati soprattutto nei viaggi nelle capitali del petrolio…”