Arresto di Netanyahu e Gallant: la reazione di Peppe Provenzano

La notizia del mandato d’arresto per il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il suo ex ministro della difesa Yoav Gallant è giunta a Peppe Provenzano, responsabile esteri del Partito Democratico, durante un convegno organizzato dalla Fondazione Giorgio Amendola. Provenzano è considerato l’erede della tradizione ‘migliorista’ del Pci, avendo cresciuto politicamente con Emanuele Macaluso.

Il commento di Provenzano sull’incriminazione di Netanyahu

Oggi, 22 novembre 2024, il giorno successivo al primo mandato d’arresto emesso dalla Corte penale internazionale dell’Aia nei confronti di un leader di uno Stato democratico, Peppe Provenzano ha commentato con fermezza l’incriminazione del premier israeliano per le azioni intraprese dopo il 7 ottobre 2023.

Reazioni politiche in Italia

La politica italiana ha mostrato posizioni contrastanti riguardo all’arresto di Netanyahu. Mentre alcuni, come il ministro degli Esteri Antonio Tajani, hanno sostenuto il ruolo della Corte, altri come Guido Crosetto hanno criticato la decisione equiparando le azioni di Israele e di Hamas.

Posizioni di Salvini e Meloni

Se Netanyahu arrivasse in Italia, dovrebbe essere arrestato secondo la legge. Matteo Salvini si è dichiarato favorevole all’arrivo del premier israeliano, mentre Giorgia Meloni ha sottolineato la differenza di responsabilità tra Israele e Hamas.

Le dichiarazioni di Provenzano sull’arresto di Netanyahu

Peppe Provenzano, responsabile esteri del Partito Democratico, ha appoggiato la decisione della Corte Penale Internazionale e ha parlato di “crimini di guerra evidenti” commessi da Netanyahu. Ha anche lanciato un messaggio a Donald Trump, principale sostenitore del premier israeliano.

Reazioni all’interno del Partito Democratico

Provenzano ha ricevuto plauso per le sue posizioni all’interno del Pd a trazione Schlein. Anche Sandro Ruotolo ha espresso un parere favorevole all’arresto di Netanyahu e Gallant, sottolineando la gravità dei crimini commessi nella striscia di Gaza.

Sinistra per Israele e posizione degli Stati Uniti

Il gruppo “Sinistra per Israele” è rimasto in silenzio riguardo all’arresto, mentre negli Stati Uniti il presidente Biden ha condannato la decisione della Corte Penale Internazionale e ha ribadito il sostegno americano a Israele.