La nuova Commissione Europea: l’ora della fiducia
Oggi, mercoledì 27 novembre 2024, è il momento cruciale per la nuova Commissione Europea. A Strasburgo, il Parlamento si prepara a votare la fiducia all’esecutivo nominato dalla Presidente Ursula von der Leyen dopo mesi di preparativi.
La lunga gestazione della Commissione
La selezione e l’approvazione dei 27 commissari e dei 6 vicepresidenti esecutivi è stata un processo lungo e travagliato, durato cinque mesi. L’ultima vittoria è stata ottenuta solo una settimana fa con il via libera alla vicepresidenza del commissario italiano Raffaele Fitto, non senza contrasti all’interno della maggioranza.
Le tensioni e le divisioni politiche
Il caso Fitto è emblematico delle difficoltà che la maggioranza Ursula sta affrontando, costantemente in bilico su una precaria maggioranza. La posizione della Lega di Matteo Salvini, contraria alla Commissione von der Leyen, sta generando tensioni con gli alleati schierati a favore del commissario italiano.
La posizione dei partiti italiani
La Lega ha annunciato il voto contrario alla Commissione von der Leyen, mentre Forza Italia e Fratelli d’Italia sostengono l’esecutivo. La decisione di nominare Fitto ha diviso la maggioranza e potrebbe compromettere il progetto della Presidente von der Leyen.
Il ruolo dei Conservatori e la questione della maggioranza
Il voto favorevole dei Conservatori, inclusa Fratelli d’Italia, potrebbe garantire il via libera alla Commissione. Tuttavia, la presenza di Socialisti e Liberali è frutto di un delicato compromesso che esclude la possibilità di coinvolgere Ecr, suscitando disaccordi sulla composizione della maggioranza.
Le divisioni sulla presenza di Ecr in maggioranza
I rappresentanti del Ppe sostengono l’allargamento ai Conservatori, mentre Renew e S&D escludono ogni cooperazione con Ecr. La questione della composizione della maggioranza rimane controversa, con posizioni contrastanti tra i vari gruppi politici.
Il voto di fiducia in tre punti
Il voto di fiducia alla Commissione von der Leyen 2 si concentra su tre aspetti cruciali: il voto stesso, le divisioni politiche in Italia ed Europa e il fragile compromesso che ha portato alla situazione attuale.